Fabio Rocca
"SOUL ART", di Betti Gialanella

Betti è una pittrice autodidatta, nasce in Toscana nel 1986 e segue studi di carattere economico turistico. Da subito la sua propensione per l'arte si fa notare, così all'età di 14 anni si iscrive ad una scuole di pittura a Livorno tenuta dal maestro pittore Bonsignori Franco.
Questa attrazione per l'arte astratta si manifesta in poche opere prive di vero carattere personale fino alla scoperta della sua vera natura artistica, in tarda età.
Questo arriva preponderante solo durante un periodo buio e confusionario della sua vita come a dover mettere ordine.
Così nel 2020 inizia il percorso interiore tramite "L'arte dell'anima" , come lei la definisce, un'arte che l'aiuterà a viaggiare dentro di se e dare sfogo alle sue emozioni più nascoste.
Attualmente porta avanti la sua passione con il sostegno e l'appoggio fondamentale di suo marito, tra impegni familiari e lavorativi.

La sua arte definita da lei "Soul Art".
L'Arte dell'anima è una tecnica ad inchiostri alcolici.
Quest'arte permette di "materializzare" ogni emozione, i colori e le velature che prendono vita, creano delle sensazioni allo spettatore, la quale sente e percepisce questa leggerezza e fragilità.
Accompagnata dalla musica, da vita ad opere che sembrano viaggiare su una linea parallela tra realtà ed immaginazione.
E' un'arte terapeutica, perché senza bisogno di parole e senza figure dominanti arriva e colpisce il messaggio principale per la quale è stato creato.
Questa lotta continua tra Bene e Male, Tormento e Serenità è molto presente in queste opere che ne danno il carattere predominante.

"Mi piace interpretare l'arte come lo specchio dell'anima, una finestra aperta verso le parte più profonda e nascosta di ognuno di noi.
Come tale credo che ognuno abbia il dovere di avvicinarsi in punta dei piedi come un osservatore rispettoso degli spazi altrui, ecco perché dico sempre di entrare a piedi nudi in queste "strade interne" per ammirare, osservare e perché no, anche criticare in maniera costruttiva senza sporcare o distruggere questo "spazio provato", solo chi ha la sensibilità e la bellezza di muoverci dentro senza creare scompiglio riesce ad apprezzare e a cogliere le sfumature di un lavoro creato con sofferenza e gioia allo stesso tempo…
Credo che l'arte in generale sia proprio questo, un linguaggio completo, dove ognuno riesce a spogliarsi di preconcetti e liberarsi dalle proprie catene per poter dare sfogo alla sua vera natura.
Il mio obbiettivo sarà sempre quello di essere fedele a me stessa lasciando che la parte nascosta e profonda emerga come a testimoniare sentimenti muti e soffocati per troppo tempo"


