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  • Immagine del redattoreFabio Rocca

MARCELLO GUASTI

Aggiornamento: 21 mar 2023



Marcello Guasti nacque il 17 Novembre del 1924, fu un'artista fiorentino, attivo prevalentemente in Toscana, gia a partire dai primi anni quaranta, inizialmente dedicandosi alla pittura e alla xilografia per poi arrivare alla scultura. Dal 1960 fino al 1982 fu insegnante all'istituto d'arte a Porta Romana, espose alla Biennale di Venezia nel 1948 e nel 1956 partecipò alla Quadriennale di Roma nel 1951-52, 1965-66 e 1973.

È morto l’11 gennaio 2019 nella sua abitazione per cause naturali.




"Marcello, così pochi anni sono passati dalla tua morte eppure a me pare un secolo. Sei spalmato su tutte le mura della mia casa come un sogno notturno che termina e poi ricompare inaspettatamente.

Nell'ultimo biennio ti ho aiutato a espanderti nel Reale come meglio ho potuto. Il tuo dipinto che hai inviato in Cina troneggia dietro al mio Computer. Lo bramano in molti ma io lo custodisco come ripeto, un sogno prezioso. Adesso finalmente, dopo moltissimi anni da una tua Personale ospitata nella scena pubblica di questa città fondamentalmente Rinascimentale, mi viene porta l'occasione grazie al lavoro di diffusione che ho fatto delle tue Opere grafiche a porre fine a questa assenza.

Lacrima è la parola che mi sgorga spontanea.

Da quando ero adolescente ti ho seguito mentre disegnavi nella mansarda dell'appartamento che avevamo in Via Kassel. Mi sdraiavo comodamente su un letto, anch'esso disegnato o comunque immaginato da te e realizzato dal tuo fedele amico il falegname Ceccherini degno di nota, li dove era il tuo Studio fiorentino Il Conventino (Adesso si deve specificare in Conventino Vecchio e Conventino Nuovo ) in Via Giano della Bella e, ti osservavo o meglio ascoltavo il suono del pastello o matita colorata con cui, assieme agli strumenti del Lavoro, ossia un grande compasso di legno con cui disegnavi il tuo spazio ideale, il cerchio che assieme ad altri strumenti necessari esaudivi una tua ispirazione. Non voglio entrare nei minimi particolari di ciascuna Opera, sarebbe inutile e dispersivo. Con un tratto breve o più lungo con perizia di disegno passavi da una matita all'altra velocemente o meno secondo ciò che ti urgeva in quel momento nella realizzazione del disegno a volumi spaziosi o lineari. Eri cosi puntiglioso tanto che leggevi accuratamente il numero e il nome del colore cosi da poter sfumare il tratto secondo la tua memoria stessa del colore generalmente trovato in Natura ma anche nella Realtà più vasta della nostra Società. In alcune sculture come i Totem (collezione privata ) ad esempio se utilizzavi il rosso per la realizzazione lo volevi identico a quello per esempio dell'Alfa Romeo.

La carta ti faceva da trama.

Il tuo capillare lavoro di grafico e incisore si riflette in tutti i tuoi lavori.

In questa mostra appaiono le tue Opere grafiche ma il tuo lavoro di scultore si intuisce, esiste in contemporanea. Nei tuoi schizzi che devono essere rigorosamente non spaiati, dimostri ampiamente la tua idea di volume e dunque di scultore. Ti commovevi per nulla e stavi negli ultimi anni a guardare crescere l'alloro che seppur stilizzato lo ritroviamo nelle forme variabili del tuo cipresso.

Dormivi e sognavi e io ti guardavo colto nel tuo intimo della pausa post prandiale. Non posso dire altro di più caro babbo, perché ancora è vivo il vuoto lasciato dalla tua morte e io come un bambino

ti cerco nel cuore dell'esistenza un po' come dopo la dipartita della mamma nel '99.

E la nonna Pia, la tua amata madre che ricamava sul comodino che tenevi al lato del grande letto matrimoniale, si riflette nel canto leggero dell'usignolo all'alba mentre tu mormori: - abbiamo sempre bisogno della mamma non c'è da vergognarsi! - Cosi concludo con uno slancio affettuoso e verso te e verso la mamma Elda che da sotto la piramide di bronzo (sua tomba terrena e ovviamente di mia proprietà), ci lascia ancor oggi amorevoli dolcissimi sguardi."

CIT SILVIA GUASTI


IN ESPOSIZIONE PRESSO LA ROCCART GALLERY DI FIRENZE DAL 18 MARZO AL 14 APRILE








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