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  • Immagine del redattoreFabio Rocca

COMMENTO ALLA ESPOSIZIONE “FRAGRANZE“ di Letterio Scopelliti


COMMENTO ALLA ESPOSIZIONE “FRAGRANZE“

PRESSO ROCCART GALLERY

17 GIUGNO - 7 LUGLIO 2023



ANDREA SCOPELLITI

Le cinque foto di Andrea Scopelliti sono formate da due gruppi: il primo composto da Magnolia 1 2 3 e il secondo ispirato ai palazzi di Dublino. Le tre foto delle magnolie nascono dal movimento della macchina fotografica creando effetti di sfocato che mettono in risalto i colori, trasformandoli come in macchie, simili a pennellate. In tutte il rosato dei fiori è esaltato dagli sfondi

azzurri e l’effetto complessivo fa in modo che sembrino dipinti anziché fotografie. Il secondo gruppo che nasce dalla riproduzione di edifici avvicina le foto al puro astrattismo con colori forti, disposti in modo verticale. In uno dei due linee bianche verticali interrompono la dominante verde, nell’altro i grattaceli si trasformano in masse colorate su uno sfondo bianco. Diverse anche le tecniche usate per la riproduzione delle foto: il cotone per i fiori e il forex per il paesaggio urbano. In tutte le opere emerge il forte senso del colore e la sensibilità estetica oltre alla capacità di superare il naturalismo attraverso espedienti tecnici per risultati di sicuro impatto visivo. Se fosse musica sarebbe la sinfonia n.40 di Mozart.



SUSI LA ROSA

Le opere della siciliana Susi La Rosa hanno un impatto materico e

colpiscono per la forza del colore acceso, il rosso accentuato sempre dagli sfondi bianchi. Il colore non è semplicemente disteso sulla tela ma appare in rilievo e disegna spesso onde marine oppure cerchi concentrici che ricordano occhi. La forza dei colori è da collegarsi alla luce che caratterizza i paesaggi siciliani, il rosso forse ricorda la lava del vulcano e ogni quadro, comunque, si fa notare per la capacità emotiva che nasce dall’artista ma che alla fine colpisce anche lo spettatore.

L’armonia invece è ricercata attraverso le linee che sono spesso sinuose e quasi accarezzano o avvolgono. Se fosse musica sarebbe una sinfonia di Mussorgsky .



SILVIA SANTI

Silvia Santi ha creato opere dove i disegni si colorano su uno sfondo bianco o il colore si dilata in forme. La sua arte è sicuramente influenzata dall’astrattismo ma cerca sempre cromatismi sorprendenti che possano trasmettere emozioni a creazioni nate dalla mente. Il risultato è sicuramente non banale e molto coinvolgente dal punto di vista estetico e invita lo spettatore a osservare meglio ogni opera come nascondesse segreti non visibili a un primo sguardo. Gli effetti prodotti hanno a che fare con la grazia e le forme sembrano quasi comporre una danza piacevole. Se fosse musica sarebbe un pezzo al pianoforte come Per Elisa di Beethoven.



VERONICA LEONE

Tutte le opere di Veronica Leone ritraggono corpi, colti in

atteggiamenti dove prevale la gestualità che spesso indica ritrosia o pudore. La rappresentazione insiste sulla plasticità delle figure che si offrono nude all’artista. In tutti i quadri le mani riversano un ruolo di primo piano e talora si atteggiano in pose, altre volte sono perni sui quali i corpi si inarcano, altre ancora coprono il volto per nascondere oppure avvolgono il viso quasi a catturarlo. Quasi sempre sfondi neri esaltano il colore dei corpi che disegnano linee curve molto femminili. Ogni particolare è curato e svela lo studio attento dei particolari anatomici delle figure.

L’insieme dei quadri trasmette un erotismo molto dedicato eppure evidente e in ognuno è come se figure in movimento fossero colte e fissate sulla tela senza perdere la loro dinamicità.

Se fosse musica sarebbe un’intensa e forte musica da camera dove il violino dialoga con il pianoforte in un concerto molto intimo.





FRANCO CENCI

presenta sette lavori che nascono da un’elaborazione digitale.

Sono due trittici e un quadro a sé stante. I primi tre su sfondo nero descrivono rappresentazioni che somigliano a stemmi ad un primo sguardo ma che sono composti di inaspettate forme. Frutto di un lavoro accurato somigliano a fiori astratti e si fanno apprezzare per eleganza nel tratto e buon effetto cromatico. Il secondo trittico invece ha caratteri diversi ed è formato da due foto con quattro volti in variazioni di colore, un'altra con forme tutte da decifrare. L’ultima è invece composta da uno sfondo con quattro colori diversi e la silhouette di uno strano personaggio.

Elementi comuni a tutti i lavori sono un gusto per il caricaturale, la ricerca di nuove forme e l’attitudine alla sperimentazione. Se fosse musica sarebbe una composizione jazz improvvisata per strumento e voce solista.



CELESTE DI LUCA

Celeste Di Luca presenta quattro dipinti caratterizzati da colori vivaci che si collocano tra l’astrazione e il figurativo perché disegnano figure evanescenti che a volte somigliano a fantasmi, altre volte a informi animali. In ogni quadro c’è un colore dominante, ora l’azzurro, ora il rosa, ora il blu oppure un concerto di colori che si armonizzano tra loro. L’effetto complessivo è estremamente piacevole allo sguardo e sembra riprodurre i movimenti gioiosi della psiche che va alla ricerca di bellezza e armonia. Le composizioni sono arricchite da collage che contribuiscono a creare macchie di colori con effetti di rilievo. Le quattro composizioni sembrano accordarsi tra loro come in un balletto pieno di grazia. Se

fosse musica sarebbe un minuetto allegro e leggero.


Letterio Scopelliti

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