Natalie Rymer a Firenze: paesaggi vibranti
- Fabio Rocca

- 19 set
- Tempo di lettura: 2 min

Dal 30 agosto al 25 settembre 2025 la Roccart Gallery di Firenze ospita Dove nasce il silenzio, una mostra collettiva che raccoglie le opere di sei artisti contemporanei – Sara Alarcón, Yuri Biagini, Vanessa D’Antonio, Alessia Rampulla, Susi La Rosa, Antonio Orelli e Natalie Rymer – accomunati dalla ricerca di un linguaggio capace di dare forma all’attesa, all’interiorità e a quella soglia sottile che separa visibile e invisibile.
Tra loro spicca la voce internazionale di Natalie Rymer, pittrice britannica che da anni porta avanti una ricerca personale sulla forza espressiva del paesaggio.

Tra East Sussex e Toscana: la natura come fonte di ispirazione
Dividendo il suo tempo tra l’East Sussex e la Toscana, Rymer traduce colline, campi e vedute rurali in composizioni astratte, audaci e materiche. I suoi lavori, realizzati con oli, acrilici e acquerelli, si distinguono per la vitalità delle pennellate e per palette cromatiche intense e gioiose, capaci di trasmettere energia e serenità.
La sua pittura, pur radicata nella tradizione del paesaggio, dialoga con sensibilità contemporanee: l’elemento naturale diventa pretesto per un linguaggio visivo che fonde memoria, emozione e ritmo compositivo.
Un’artista tra gallerie e interior design
Natalie Rymer ha esposto in numerose gallerie del Regno Unito, oltre che ad Arezzo e Castellina Marittima, e oggi consolida la sua presenza in Italia con la collaborazione con Roccart Gallery. Parallelamente alla dimensione espositiva, le sue opere hanno trovato spazio anche su riviste di interior design e in produzioni di oggettistica, tessuti e biglietti d’auguri: un’estensione naturale di un linguaggio che sa unire forza visiva e immediatezza comunicativa.

Dove nasce il silenzio: un viaggio tra materia e interiorità
Nella collettiva fiorentina, le opere di Rymer si inseriscono in un dialogo con altri artisti che, attraverso linguaggi diversi, esplorano la soglia del silenzio e la sua capacità di rivelare. È proprio nella tensione tra presenza e assenza, tra visione e ascolto, che la pittura vibrante di Rymer offre al visitatore una possibilità unica: lasciarsi guidare dalla natura verso uno spazio intimo, sospeso e contemplativo.




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